Clima e Ambiente

L’inquinamento da polveri sottili in metropolitana raddoppia: ecco cosa succede

L’inquinamento da polveri sottili in metropolitana raddoppia: nei treni sotterranei, infatti, si sommano le particelle inquinanti di superficie, prodotte da attività industriali, traffico stradale, concentrazione urbana, con quelle prodotte dall’attività della metropolitana stessa. Il tutto rende la qualità dell’aria pessima a dir poco. Secondo una ricerca dell’Università di Orléans, un’ora e mezza al giorno in ambienti sotterranei aumenta l’esposizione media quotidiana di 1 microgrammo per metro cubo di PM 2,5.

Inquinamento da polveri sottili: la qualità dell’aria nelle metropolitane è pessima. Ma cosa succede nel dettaglio?

Innanzitutto, l’aria presente negli ambienti sotterranei della metropolitana viene prelevata direttamente dall’esterno attraverso griglie posto al livello del suolo, risultando dunque già carica delle particelle inquinanti provenienti da traffico stradale, attività industriali e concentrazione urbana. Tutto ciò va a sommarsi alle particelle prodotte dall’attività stessa della metro attraverso frenate, usura di ruote e rotaie, sgretolamento delle coperture delle gallerie, passaggio dei convogli.

La ricerca in questione, realizzata in tutte le stazioni della metropolitana di Parigi, ha esaminato le concentrazioni di PM 2,5, vale a dire particelle di diametro inferiore o uguale a 2,5 micrometri, introducendo il concetto di inquinamento in eccesso, vale a dire correlato unicamente alla metro, che si ottiene sottraendo ai valori registrati negli ambienti sotterranei quelli dell’aria esterna.

Effettuando le misurazioni nelle ore di punta, è emerso un valore medio di circa 15 microgrammi per metro cubo nei sotterranei e di 15 microgrammi all’esterno. Per cui, chi viaggia spesso in metropolitana, raddoppia l’esposizione quotidiana alle particelle sottili rispetto a chi si muove senza utilizzare questo mezzo. Inoltre, è stato calcolato che un’ora e mezza in ambienti sotterranei aumenta l’esposizione giornaliera di un utente di 1 micrometro per metro cubo. Naturalmente, specifica la ricerca, quest’ultimo è un valore medio poiché “può essere più elevato nelle linee metropolitane più inquinate e nelle stazioni poco ventilate”.

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Inquinamento in metropolitana strettamente collegato a quello esterno: alcuni luoghi sono inevitabilmente più favorevoli a livelli elevati di particelle inquinanti

Molti luoghi sono chiaramente più esposti ad alti livelli di inquinamento per via di diversi fattori, tra cui appunto la concentrazione urbana, il traffico stradale e le attività industriali. Contribuiscono anche alcuni fattori meteorologici come situazioni anticicloniche prolungate che portano a un ristagno degli inquinanti. Gli alleati principali per ripulire l’aria dall’inquinamento sono i forti venti per disperdere le polveri sottili e le forti piogge per spingerle al suolo.

Conseguenze sulla salute: sempre più patologie vengono collegate all’inquinamento atmosferico

Le conseguenze sulla salute derivanti dall’esposizione all’inquinamento atmosferico sono sempre più note: tra gli effetti a breve termine, gli attacchi d’asma, aumento di ictus e infarti. Purtroppo sempre più patologie vengono costantemente collegate all’inquinamento. Gli effetti a lungo termine si basano su numerosi studi epidemiologici su cui si è basata l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per stabilire le sue raccomandazioni sul PM2.5.

Questi effetti si manifestano in particolare con un aumento delle allergie gravi, dei tumori, delle malattie neurodegenerative e del diabete di tipo 2. Le particelle ultrafini di carbonio, tossiche per l’organismo, una volta entrate attraverso le vie respiratorie, si trovano praticamente in tutti gli organi del corpo umano.

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Come si può migliorare la qualità dell’aria?

Per le coperture interrate è necessario migliorare i sistemi frenanti dei treni, gestire meglio il ricambio dell’aria e lavorare sulle tecniche di controllo dell’inquinamento atmosferico. Per quanto riguarda la qualità dell’aria esterna, le emissioni dovrebbero essere limitate, in particolare vietando i motori diesel e i veicoli pesanti nelle città, limitando il riscaldamento a legna nelle aree ad alta densità di popolazione.

Infine, il problema dell’esposizione alle polveri sottili è particolarmente critico nelle giornate di elevato inquinamento durante le fasi anticicloniche. Si potrebbe proporre di limitare le attività in quei giorni. L’uso delle mascherine FFP2 potrebbe essere consigliato anche nei recinti sotterranei per le persone più vulnerabili.

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